Marcon Antonio

pittore incisore ceramista
Bassano del Grappa (VI), 1898 - Roma, 1974

Nato a Bassano del Grappa nel 1898 da famiglia di ceramisti Antonio Marcon, pittore incisore, xilografo e ceramista, dopo aver frequentato la scuola di disegno maschile estiva, allievo di Luigi Fabris e aver assolto gli obblighi di leva durante il primo conflitto mondiale, si iscrive all'Accademia di Belle arti di Venezia prima e di Brera a Milano poi.
A partire dall'inizio degli anni Venti apre un proprio studio di pittura, scultura e arti decorative e realizza, tra l'altro, ceramiche di sapore modernista ispirate allo stile pontiano.
Iscritto al Sindacato Fascista dell Arti partecipa a numerose mostre allestite dall'organizzazione.

Nel 1925 partecipa all'Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, a Venezia, con ll dipinto: Decrepitas.
Nel 1927 riapre la manifattura ceramica già di proprietà del padre ed inizia una produzione di ceramiche artistiche ad imitazione dell'antico e sculture.
Nel 1928 presenta alcuni dipinti di paesaggi alla Mostra di Palazzo Roberti di Bassano.

Nel 1929, Cesare Ratta, pubblica nel suo importante volume su “L’Incisione originale su legno in Italia”, le xilografie originali: Assisi: Vicolo Frondini, Assisi: S. Pietro.

Nel 1930 partecipa alla Triennale di Arti Applicate di Monza.
Nel 1931 alcuni suoi vasi sono esposti alla mostra di Arti Decorative Italiane tenuta ad Atene.

Nel 1931 figura alla I° Mostra del Bianco e Nero del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti, alla Calcografia di Roma.

Nel 1932 figura alla II° Mostra del Bianco e Nero del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Nel 1932 figura alla Mostra “L’Italie dans l’art di livre et de la gravure, exposition d’oeuvres de maitres graveurs illustrateurs et imprimeurs italiens et français anciens et modernes, Musèe de la Peinture, Bordeaux.

Nel 1932 figura alla Mostra “Les xjlographes Italiens et Belges”,8° Salon de l’Association des Xylopraphes Belges, a Bruxelles (Belgio).

Partecipa con alcune ceramiche, realizzate su disegno d Francesco di Cocco, alla IV Triennale di Arte di Monza del 1933.

Nel 1933 figura alla Mostra “Sucasnà Europskà Grafika VI: Italia”, presso il Muzeum Vychodoslovenchè,a Kosice.

Nel 1933 figura alla Mostra “I Esposition Internationale de la gravure sur bois originale”, presso l’ Institut de Propagande de l’Arte,a Varsavia.

Nel 1935 figura alla Mostra “Le bois gravè Lyonnais”, presso Bibliotheques de la Ville de Lyon,a Lione.

Viene pubblicata o riprodotta la sua xilografia “Il vasaio”. 1935 - Cesare Ratta, a cura di, Collezione dei “Quaderni Ratta” Numeri otto e nove riuniti. Volume contenente centotre incisioni su legno originale di trentotto artisti. In appendice diciassette lavori di allievi giovanissimi. (103 xilografie - 17 opere di giovanissimi). Bologna.

Nel 1936 figura alla “Mostra dell’Incisione Italiana Moderna”, presso Padiglione delle Esposizioni,ad Abbazia. (primavera).

Nel 1939 figura alla Mostra “Esposizione di incisioni italiane nell’America Centrale e Meridionale (Exposiciòn de Grabados)”, a cura della Biennale di Venezia, varie sedi, mostra itinerante in Venezuela e Messico.

Nel 1939 figura alla “Mostra del Bianco e Nero e del Libro”, a Budapest.

Nel 1939 è richiamato sotto le armi ed è costretto a chiudere la manifattura che torna attiva, nel dopoguerra, dal 1945 al 1951.

Nel 1941 figura alla “III Mostra del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti”, Palazzo della Permanente, a Milano.
Negli anni successivi abbandona la ceramica e si dedica esclusivamente alla pittura fino al 1957, anno in cui si trasferisce a Roma, dove muore nel 1974.


Bibliografia:

1925 - Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, catalogo mostra, Venezia, p. 34.

1929 - Cesare Ratta, “L’Incisione originale su legno in Italia”,Bologna. l

1935 - Cesare Ratta, a cura di, Collezione dei “Quaderni Ratta” Numeri otto e nove riuniti. Volume contenente centotre incisioni su legno originale di trentotto artisti. In appendice diciassette lavori di allievi giovanissimi. (103 xilografie - 17 opere di giovanissimi). Bologna.

1955 - Domenico Maggiore, Artisti italiani viventi, Napoli, Maggiore, p. 339.

1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, p. 486, 487, 489;

1985 - Paolo Bellini, Storia dell’incisione moderna, Bergamo, Minerva Italica, p. 466

2003 - Alida Moltedo Mapelli, a cura, Paesaggio Urbano. Stampe italiane dalla prima metà del ‘900 da Boccioni a Vespignani, Roma, Artemide Edizioni, pp. 222, 223, 224.

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