A Ferrara, Luppis
riceve lezioni di pittura dal riminese Giuseppe Ravegnani, che insegnava
in quella civica scuola d'arte. Poi si iscrive a Lettere a Padova,
aderendo alla corrente positivistica di Roberto Ardigò.
Intellettuale eclettico, poeta, pittore, critico e collezionista d'arte, gestì il primo negozio di antiquariato di Ferrara, La Cisterna.
Nel 1908 tenne in Polonia una serie di conferenze sull'arte italiana e
tornò in patria con una moglie polacca.
Influenzato dal positivismo, fu
condirettore nel 1901 del giornale
L'educazione positiva; ma fu affascinato anche dall'estetismo dannunziano e si avvicinò poi al Futurismo; fu amico del poeta Corrado Govoni
e del pittore Pietro Marussig.
Intraprese anche una carriera
diplomatica, ma venne nominato console d'Italia a Toulouse appena due
mesi prima che l'Italia dichiarasse guerra alla Francia (10 giugno
1940), quando furono richiamati in patria tutti i diplomatici da quel
paese; passò quindi al consolato di München.
Scrisse fra l'altro La Diga: Pettegolezzi Umani E Diplomatici: memorie 1880-1959.
Bibliografia:
2001 - Lucio Scardino, a cura di, Incisori ferraresi del Novecento, Ferrara, Liberty house, pp. 68/69.