Allievo di Celestino Celestini nella scuola d'incisione dell'Accademia di belle arti di Firenze.
Ambasciatore italiano in Cina. Vive a Castiglioncello, nella Villa Galluzzi da lui costruita con la moglie.
Probabilmente muore o scompare (?) durante la seconda guerra mondiale, nella campagna di Russia.
Nel 1934 partecipa alla XIX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 2 acqueforti: Ventimiglia alta, Paesaggio.
Nell'aprile-maggio 1935 XII E.F., partecipa con il GUF di Firenze, ai Littoriali dell'Arte di Roma, con l'opera: Questa è la guerra che noi preferiamo.
Nel 1936 partecipa alla XX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 2 acqueforti:
Nel 1937 ca. dona alla Nuova Provincia di Littoria (Latina) le incisioni: Campagna - Dintorni di Firenze, Ventimiglia.
Bibliografia:
1934 - XIX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 202.
1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, p.358;
1994 - Il Novecento in Provincia di Latina, presenze e testimonianze, ideazione e cura del volume: Massimiliano Vittori, Alberto Serarcangeli, Latina, Amministrazione Provinciale, p. 58.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 428.