Nel Giugno 1921: inaugurazione del monumento ai caduti di Cunardo. Il marmo e la statua in bronzo sono stati lavorati negli Stati Uniti d’America per opera di un artista originario di Ganna ed emigrato ad inizio secolo negli U.S.A. Si tratta di J.G. Sassi (il marmo, il bronzo, ma anche la modella dell'opera sono 100 % americani). Purtroppo la statua originale venne rifusa durante l’ultimo conflitto mondiale per scopi bellici; la copia che vediamo ora, quasi simile, venne inaugurata il 22 ottobre 1961 ed è opera dello scultore Giorgio Galletti di Muggiò.
Giorgio Galletti: nasce a Desio nel 1934; il padre è capo marmista del Duomo di Milano, così sin da giovane si avvicina all'arte. Dal 1948, infatti, incomincia ad apprendere i primi rudimenti che costituiranno la base di un mestiere che non avrebbe mai più abbandonato. I suoi primi lavori, eseguiti nella bottega del padre, sono notati dallo scultore Malerba, che capisce immediatamente le doti del ragazzo e suggerisce al padre - che sarà favorevole - di iscrivere Giorgio all'Accademia di Brera. La passione per l'arte coinvolge totalmente il ragazzo. In questi anni conosce Marchini, Soli e Paiella; a Monza frequenta Manfrini. Approfondisce la tecnica del bronzo lavorando come ritoccatore di cere presso importanti fonderie artistiche. In una di queste, la Fonderia Battaglia di Milano (tra le più importanti), carpisce i segreti delle diverse "mani" di artisti importanti. Nel 1955 conosce lo scultore Francesco Messina, diventandone collaboratore e amico. Agli inizi degli anni Sessanta, ormai noto e stimato nell'ambiente artistico, decide di continuare in proprio l'attività di scultore. Delle sue più significative opere ricordiamo il monumento ai Caduti a Cunardo (Varese), quello all’alpino a Tradate (Varese), il monumento a Giovanni Paolo II nel santuario della Madonna di Czestochowa in Dozio, il monumento ai Caduti di Castiglione Olona (Varese), i portali delle chiese di Sant'Eusebio a Sesona di Vergiate (Varese), di San Giovanni Evangelista ad Albiate (Milano), di Nasca sul Lago Maggiore, di Cesate (Milano), di Garbagnate (Milano), il gruppo in marmo della facciata della chiesa di Muggiò. Tra le singole opere in bronzo, pregevoli sono: Luna, Dondolo, Regina, Riconciliazione, Vele della Chiesa, Seminatore, Serena, e varie Maternità. Attualmente vive e lavora a Muggiò (Milano). Quella di Galletti è una storia tutta lombarda, innestata nella più grande cultura che ha nel lavoro e nell'operosità la sua espressione più alta; è uno scultore che conosce bene le tecniche del suo lavoro, capace di seguire ogni passaggio della fusione in bronzo. Ed è anche artista di grande inventiva iconografica, che sa interpretare la tradizione e darle forma originale. Ciò che muove Galletti è la passione per il proprio lavoro, unita alla precisione tecnica. (Giorgio Galletti: l'estetica del lavoro - Milano Regione Lombardia 2011; Bossi Roberto/ Brenga Jolanda/ Polita Gabriele, Cunardo, immagini nel tempo cuma te sèvat bel Cunard - 2011)