Filosa Giovanni

scultore pittore
Pistoia, 23 ottobre 1887 - post 1943

FILOSA GIOVANNI

L’Artista Giovanni Filosa è nato in Pistoia il 23 ottobre 1887. Frequentò in partenza l’Istituto d’Arte in Napoli ove imparò bene il cesello a sbalzo - non contento dei risultati ottenuti volle continuare gli studi e frequentò l’Istituto di Belle Arti di Napoli, sotto la guida di Tedesco e D'Orsi, ove si diplomò in scultura conseguendo il primo premio, ma non ancora soddisfatto volle perfezionarsi nella lavorazione del marmo raggiungendo il massimo della finezza di esecuzione. Attratto dal miraggio di Parigi vi si trasferì esponendo al Salon des Artiste Francais ove raccolse con la sua opera vasti consensi tanto che gli venne commissionato il grande pulpito monumentale nella Chiesa parrocchiale di St. Justin a Levallois - Perret, opera che ebbe grande risonanza procurandogli numerose commissioni.

Scoppiata la guerra del 15-18 dovette ritornare in patria per fare il servizio militare. Congedato riprese a Napoli la sua attività prendendo parte con una statua alla I° Biennale d’arte a Napoli, allestita a Palazzo reale, opera che raccolse i consensi e il plauso della critica e del pubblico e fu acquistata dal Municipio di Napoli, in seguito, al successo conseguito, ebbe numerose commissioni come il grande gruppo marmoreo ritraente i figli dell’Avv. Laliccia; il busto in marmo bianco e onice orientale della Signora Laura Rosano, il grande monumento funerario della famiglia Carbone in Ottaviano, il monumento della famiglia d’Ambrosio nel Cimitero del Pianto di Napoli; la cappella monumentale della famiglia Troise, e ad Acerra la cappella della famiglia Piscitelli tutta in pietra di taglio e ricca di gruppi scultorei in bronzo, oltre a numerosi monumenti di minore importanza.

Non ancora soddisfatto dei successi conseguiti sotto la guida del Padre, il pittore Gian Battista Filosa, volle approfondirsi anche nella pittura dedicando tutto il tempo disponibile allo studio di questa nuova disciplina, raggiungendo una grande forza espressiva nella pittura e specialmente nei suoi grandi acquerelli che hanno la forza della pittura ad olio raccogliendo il plauso dei critici e degli amatori.

Alla mostra nazionale d’arte di Piedigrotta gli fu conferita la medaglia d’oro, Il Filosa rifugge da tutte le acrobazie del cosiddetto modernismo attenendo fedelmente allo studio del vero, avendo sempre come guida lo sforzo di ricerca dei grandi maestri del nostro Rinascimento e del luminoso ottocento.

Con il gesso patinato Incantatore di serpenti, figura nel maggio-ottobre 1921 alla 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli.


Bibliografia:

1921 - 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, catalogo mostra, Napoli, maggio-ottobre, p. 45;

1955 - Domenico Maggiore, Artisti italiani viventi, Napoli, Maggiore, pp. 216/219.

1956 - Domenico Maggiore, Supplemento Artisti Viventi d’Italia, Napoli, Edizioni Maggiore, pp. 254/256; DA FARE OK OK

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