Di Girolamo Giulio

pittore
L'Aquila 22 agosto 1902 - Santiago (Cile), 5 giugno 1998.

Giulio Di Girolamo Antonuzzi, pittore. Nato a L'Aquila degli Abruzzi, Italia, il 22 agosto 1902. Morì a Santiago il 5 giugno 1998.
Artista autodidatta, fin da bambino dimostra le sue doti plastiche, a soli quindici anni viene assunto come pittore in diverse aziende grafiche di Roma, periodo al quale risalgono anche le sue prime opere ad olio. Parallelamente, ha studiato cultura classica, greca e latina.
Nel 1918 tiene la sua prima mostra di dipinti ad olio e l'anno successivo consegue il Baccalaureato al Liceo Classico di Roma. Nel 1922, durante il servizio militare, dipinge murales nelle sale congressi della Scuola Ufficiali di Caserma La Marmora di Torino. Negli anni venti ha svolto innumerevoli lavori come grafico e illustratore. Nel 1925 consegue il Baccalaureato d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Roma. Fu restauratore di dipinti di scuola italiana del XVII e XVIII secolo. Dipinse vari murales in conventi e chiese, disegnò costumi per l'opera e si occupò di decorare famosi ristoranti.

Per la Prima Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare – Padiglione delle Conquiste dipinge: “Battaglia abissina” (Giulio di Girolamo; pittura murale. 1940).
L'ambiente del dopoguerra in Europa lo ha portato a cercare nuove prospettive sulla vita in America. Emigrò in Cile nel 1948 con la moglie Elvira Carlini ei loro tre figli, Paolo, Vittorio e Claudio. A Santiago ha aperto l'Academia di Girólamo dove ha insegnato pittura, disegno, storia dell'arte, prospettiva, anatomia artistica e scenografia. Tra le tante altre attività, è stato illustratore per la rivista Ercilla e grafico.
Un altro suo notevole incarico fu quello di direttore dell'Archivio iconografico e di ricercatore del materiale illustrativo dell'Enciclopedia italiana.
Tornato in Italia nel 1972, è stato consulente artistico della Santa Sede e disegnatore di paramenti liturgici per il cardinale Baggio e altri prelati vaticani. Si dedicò anche al restauro di opere d'arte e pittura. Torna definitivamente in Cile nel 1991, luogo dove aveva già fondato una famiglia di artisti di fama.
Il governo cileno gli ha concesso la nazionalità per grazia nel marzo 1997, un anno prima della sua morte.

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