Candoni Albino

scultore decoratore
Imponzo, Tolmezzo (UD). 15 luglio 1878 - Monte Solarolo (BL), 15 gennaio 1918

Nato a Imponzo nel 1887, partì come volontario e venne inquadrato nel batt. Monte Arvenis dell'8 reggimento Alpini. Con il grado di capitano, morì sul monte Solarolo il 15 gennaio 1918. Prima della guerra, affermatosi come scultore liberty, Albino lavorò ad Istambul, Bangkok, Roma, Genova e collaborò con Raimondo d'Aronco, Cesare Bazzani, Antonio del Zotto.

Nel gennaio 1904 è tra i trenta giovani scultori ammessi alla prova definitiva per il concorso al pensionato nazionale di scultura, che espongono nel Palazzo dell’Esposizione in Roma, un’opera in altorilievo sul tema del lavoro, con un’allegoria del Lavoro che abbatte il Vizio.

Partecipa con il gesso Il canto dell’amico, alla Mostra Nazionale di Belle Arti, che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.

Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in marmo: Ritratto di G. A. Sartorio.

Il Candoni in occasione delle Feste Commemorative del 1911 in Roma, lavora alla decorazione scultoria sotto la direzione di Guastalla per il Foro delle Regioni.



Bibliografia:

1904 - Pietro D’Achiardi, Il concorso per il pensionato nazionale di Scultura, Bergamo, Emporium, n. 112, aprile, pp. 320;

1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 152;

1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 34.

1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Veneti - La scultura, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 24, 20 novembre, p. 803.

1911 - Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma, catalogo mostra, Roma, p. 97;

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 196

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