Bianconi Giulio Guido

scultore
Siena, 1874 - Torino, 20 novembre 1960


Scultore senese d'intonazione liberty, Guido Bianconi studiò all'Istituto d'Arte dal 1888 al 1902 e fu tra i primi ad assimilare il messaggio simbolista floreale. A Torino nel 1902-1903 fu presso lo scultore in legno Dallera e dal 1904 iniziò a frequentare lo studio di Leonardo Bistolfi di cui fu convinto seguace, soprattutto nelle opere funerarie.

Partecipa con la statua in gesso In agguato, alla Mostra Nazionale di Belle Arti, che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.

Al Cimitero della Misericordia di Siena lasciò alcuni importanti lavori tra cui vanno ricordati: il rilievo in marmo per la tomba Gianni, ritenuto dallo Spalletti la prima opera nota dello scultore, databile intorno al 1904, il Monumento sepolcrale a Gemma Raimondi moglie di Palmieri Nuti, con epigrafe dettata da Giovani Pascoli (1907), per la Cappella Nardi con il gruppo raffigurante "L'Eternità ricongiunge le anime che la morte ha diviso" (1910), il Mausoleo della famigli Corradeschi (1913), ove sono raffigurate le "Tre Parche" (sezione San Vigilio), il Monumento ai caduti senesi della prima guerra mondiale (sterro di San Giorgio). Il rilievo in bronzo per la tomba dei genitori Giuseppa Lazzoni e Giulio Bianconi, datato al 1929, rivela evidentemente il nuovo indirizzo della ricerca plastica dello scultore verso canoni classicheggianti.

In particolare eccelle nei memoriali storici (La Spezia, Castellazzo Bormida, Quarto dei Mille, Monte Nero, monumento a Carlo Alberto a Vercelli, 1909) e funerari (nei Cimiteri di Torino, Monza, soprattutto Siena).

Ottiene riconoscimenti anche in due concorsi internazionali, a Berna per la Fontana dell’Unione internazionale telegrafica e a Ginevra per il Monumento alla Riforma (1909).


A Saluzzo, dove è già noto e apprezzato per il monumento ai Caduti in piazza Vittorio Veneto (1922), si trasferisce nel 1944 per le “vicende dolorose” della guerra. Dapprima abita in casa Camisassi al n.38 di via Mattatoio, poi in via Spielberg n.79.
In quegli anni “di ritiro” il prof. comm. Bianconi, nonostante i problemi di salute, continua a lavorare, realizzando il Sacrario dei Partigiani nel Cimitero, le allegorie nell’atrio della Minerva medica (1956), bassorilievi per varie Tombe di famiglia.



Bibliografia:

1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 163;

1909 - Un monumento a Carlo Alberto, Natura ed Arte, N. 20, 20 settembre, Milano, Vallardi, p. 563/564, 565.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 136/137

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 90

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