Cesare Averardi dopo aver conseguito studi umanistici, si iscrisse nel 1893 all’Accademia di Belle Arti di Roma e fu allievo del maestro Lorenzo Valles e di Carlo Alberto Imery.
Abbandonata l’Accademia intraprese alcuni viaggi all’estero, tra Francia, Spagna, Messico, seguendo lo zio monsignore, Nicola Averardi, nunzio apostolico.
Nel 1900 soggiorna a Roma dedicandosi allo studio del nudo. Dopo varie esposizioni sia a Roma che a Parigi.
Nel 1906 a Roma, espone il Ritratto della sorella Maria e nel 1908 La discussione politica, dove traspare l’inizio di un interesse per l’aspetto sociale. Di questo periodo è anche La preparazione della bandiera (Teramo, Pinacoteca Civica).
Nel 1908 partecipa alla LXXVIII Esposizione Internazionale di Belle Arti, della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, con il dipinto: Il ritratto del pittore.
Cesare Averardi orienta il suo interesse alla politica tanto da essere eletto quale consigliere provinciale a Civitella del Tronto, nel 1922 dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, aderisce al Partito Nazionale Fascista.
Partecipa a Teramo alla Quinta mostra interprovinciale d'arte promossa dal sindacato fascista di Belle Arti nel 1936 e a quella del 1938.
La Pinacoteca Civica di Teramo conserva i bozzetti de "Il martire", e "La vedova", realizzati per l'opera "Sacrificio" che dipinge per la Casa del Mutilato nel 1938 in cui riaffiora l'impegno sociale dell'artista, e il bozzetto per "La figlia di Iorio".
Bibliografia:
1908 - LXXVIII Esposizione Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, p. 42.