Pittore e Xilografo.
Nato a Modica il 19 marzo 1905.
Ha studiato a Roma, Parigi e Monaco. Si è dedicato alla pittura.
Apprende i primi rudimenti della pittura dallo zio materno pittore Orazio Spadaro.
Ha diciotto anni si trasferisce a Milano, dove tiene la sua prima mostra personale, alla Galleria Borgonuovo nel 1925.
Studiò a Roma.
Nel novembre dicembre del 1930, partecipa alla Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra di Roma, con l'opera: L'ombra della Croce
Sul n. 151, del marzo 1931 della rivista milanese, L’Eroica, pubblica due xilografie originali: Pomeriggio d’estate, e Gatto al sole.
Nel maggio del 1934 partecipa alla IV Esposizione Biennale dell'Arte del Paesaggio di Bologna, con l'opera: Anfiteatro Romano (Siracusa).
Dal 1 giugno al 30 settembre 1936 partecipa alla XX Biennale di Venezia, con il dipinto: Cella.
Nel marzo-maggio 1948, figura alla 5 Quadriennale d’Arte di Roma.
Nel 2004 sue opere sono esposte nella mostra: L’Oro e l’Inchiostro. Gli Incisori Italiani tra le due guerre nel “Concorso della Regina”, esposizione che si tiene nel Centro Comunale di Cagliari a cura di Francesco Parisi e Massimiliano Vittori.
Xilografie: L’inganno della primavera, Ho bevuto, L’addio del figlio, Prato fiorito, ecc.
Nel 2011 viene pubblicato uno studio sull'Artista: “Beppe Assenza. Una vita per la pittura e l’antroposofia”
“Beppe Assenza. Una vita per la pittura e l’antroposofia”, curato da Klaus Hartmann e Greet Helsen-Durrer ed edito dalla Fondazione Uriele di Lugano. Relatore Dalmazio Ambrosioni, giornalista e critico d’arte, che svolgerà il tema “Beppe Assenza, un singolare itinerario culturale dal sud verso il nord”.
Attraverso questa importante monografia Beppe Assenza ritorna a Lugano dove già aveva soggiornato nell’estate del 1980. Era un pittore conosciuto anche in Ticino, aveva numerosi allievi, vi tenne un corso di pittura di paesaggio. Il Ticino l’aveva attraversato infinite volte nei suoi viaggi tra il sud dov’era nato nel 1905 – a Modica, provincia di Ragusa, in Sicilia – la Germania e soprattutto la Svizzera. Dal 1935 aveva infatti studiato a Monaco e poi ad Ellwangen con il pittore, illustratore e scrittore Karl Stirner (1882-1943) ricevendo molti stimoli dalla Entartete Kunst (Arte degenerata) bandita dal Nazismo. Dal 1946 inizia a frequentare la cittadina di Dornach (Canton Soletta), interessato al mondo dell’antroposofia. Conosce e si lega d’amicizia con lo scrittore Albert Steffen (Murgenthal, Berna, 1884 – Dornach 1963), successore di Rudolf Steiner alla presidenza della Società antroposofica. Nella località solettese Beppe Assenza abita e lavora dagli anni Cinquanta sino alla morte, avvenuta nel settembre del 1985, continuando un’importante produzione pittorica che si distingue per attenzione culturale alle stagioni del pensiero e dell’arte moderna oltre che per la forte personalità culturale e pittorica. Tiene importanti mostre in Svizzera, in particolare al Goetheanum di Dornach, in Danimarca, Germania e Italia dove ha sempre mantenuto solidi rapporti culturali. In precedenza aveva partecipato sia alla Biennale di Venezia nel 1936 che alla Quadriennale di Roma nel 1947.
La sua figura e la sua opera diventano punti di riferimento anche grazie alla Scuola d’arte nella quale Beppe Assenza diffonde il suo credo filosofico e pittorico. Grazie alla sua spiccata capacità pedagogica riesce a diffondere la cultura figurativa anche tra le nuove generazioni, ponendo quale presupposto della sua opera un’incessante ricerca. Già negli anni Settanta gli viene dedicata una monografia intitolata semplicemente “Beppe Assenza”, curata da Herbert Witzenmann. Un volume dedicata alla sua vita e alla sua opera, a cura del filosofo e antroposofo Klaus Hartmann e della pittrice e storica dell’arte Greet Helsen-Durrer è stato stampatoin lingua tedesca dalla Gideon Spicker Verlag nel 2005. Negli scorsi mesi è stata pubblicata la versione in italiano con traduzione di Eliana Assenza: un volume di 304 pagine con centinaia di fotografiea colori, un’appendice con biografia e bibliografia, intitolato“Beppe Assenza, una vita per la pittura e l’antroposofia”, che verrà presentato alla Melisa. È edito dalla Fondazione Uriele, presieduta da Renata Babini Cattaneo, Fondazione di pubblica utilità attiva in Svizzera e nel mondo con “particolare attenzione ai progetti nei Paesi in via di sviluppo” e con lo scopo di “sostenere, realizzare e promuovere il bene delle persone”. Entrata libera, segue buffet.
Titolo del volume -“Beppe Assenza. Una vita per la pittura e l’antroposofia”, edito dalla Fondazione Uriele, Lugano, 2011. Pag. 304, centinaia di fotografie, appendice con biografia e bibliografia. Autori – Klaus Hartmann, filosofo e antroposofo, Greet Helsen-Durrer, pittrice e storica dell’arte.
Bibliografia:
1930 - G. Calendoli, Beppe Assenza, in: Novale, n. 4, Palermo.
1930 - Novale, nn. 11-12, Palermo.
1930 - Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra, catalogo mostra, Roma, p. 55.
1931 - Beppe Assenza, Milano, L’Eroica, n. 151, mar., pp. 39, 41.
1934 - IV Esposizione dell'Arte del Paesaggio (Il Volto della Patria, rivista dell'Associazione Nazionale pei Paesaggi e Monumenti Pittoreschi d'Italia), Bologna, 1934, p. 12.
1936 - XX Biennale di Venezia, catalogo mostra, p. 166.
1951 - Ettore Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, Milano, I.T.E., p. 13.
1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, p. 30.
1970 -A. M. Comanducci, Dizionario Illustrato dei pittori…, Quarta edizione, vol. primo, Milano, p. 121.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1965, Milano, Electa, Venezia, Biennale, p. 300.
2000 - Bruna Colarossi, a cura di, Quadriennale d’Arte di Roma, Inventario dell’Archivio, Roma fratelli Palombi Editori, p. 301.
2004 - Francesco Parisi, Massimiliano Vittori, a cura di, L’Oro e l’Inchiostro. Gli Incisori Italiani tra le due guerre nel “Concorso della Regina”; Chiara Barbato, Beppe Assenza (biografia), catalogo mostra, Latina, Novecento, pp. 29, 66.
Nel maggio del 1934 partecipa alla IV Esposizione Biennale dell'Arte del Paesaggio di Bologna, con l'opera: Paesaggio al vecchio confine.
1934 - IV Esposizione dell'Arte del Paesaggio (Il Volto della Patria, rivista dell'Associazione Nazionale pei Paesaggi e Monumenti Pittoreschi d'Italia), Bologna, 1934, p. 12.