Franco Angeli nasce a Roma il 14 maggio 1935 in una famiglia popolare. Dopo un inizio condizionato dall'arte di Burri, realizzò opere in cui alla tela si alternano garze di cotone macchiate di vernice, da cui emergevano immagini e simboli del potere e della violenza, quali aquile imperiali, svastiche, lupe capitoline (La lupa di Roma, 1961), falci e martelli, dollari e croci, che sottolineano il tema della memoria. Angeli diventa uno dei principali esponenti della famosa Scuola di Piazza del Popolo, costituita dallo stesso autore congiuntamente a Mario Schifano e Tano Festa, con i quali condivide un lungo e fruttuoso percorso che li porterà a diventare gli esponenti di spicco della pop art italiana. I tre si incontrarono per caso in occasione della mostra di pittura "Premio Cinecittà", nell'ottobre del 1960, promossa dall'allora PCI. Nel 1964 fu presente con tre opere alla Biennale di Venezia, manifestazione che introdusse in Italia gli artisti della pop art americana; interviene, inoltre, alla XI Quadriennale di Roma. Nel 1968 creò, per Il Teatro delle Mostre alla galleria La Tartaruga, l'installazione Opprimente, ovvero una stanza di colore bianco con un soffitto ribassato da uno strato di polistirolo. Negli anni settanta ha una relazione tormentata con Marina Lante della Rovere. Ha anche avuto modo di cimentarsi come attore. Nel film Morire gratis di Sandro Franchina del 1968 interpreta il protagonista, uno scultore e pittore romano. Durante gli anni settanta si accostò ai temi di impegno politico (come la guerra in Vietnam), per poi rivolgersi a soggetti figurativi come lune, piramidi, aeroplani, obelischi, testimonianza dei suoi viaggi in Oriente. Muore di Aids a Roma il 12 novembre 1988.
Bibliografia:
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 295.